Tra i più celebrati artisti italiani del secolo scorso, Luigi Ghirri ha plasmato un intero immaginario fotografico, trasformando gli oggetti della propria quotidianità e l’intero paesaggio circostante in autentici strumenti di riflessione concettuale. Al fianco della ricerca personale, Ghirri ha realizzato importanti nuclei di lavoro per l’industria – Ferrari, Marazzi, Bulgari, Costa Crociere – che vengono per la prima volta presentati al pubblico nell’ambito di Foto/Industria 2019, la Biennale dedicata alla fotografia dell’Industria e del Lavoro organizzata dalla Fondazione MAST, che quest’anno presenta 11 mostre dedicate al tema del costruire: 10 allestite in luoghi storici del centro di Bologna e Anthropocene al MAST.
Dalle città alle industrie, la “IV Biennale di Fotografia dell’Industria e del Lavoro”, quest’anno con la direzione artistica di Francesco Zanot, intende indagare, secondo un criterio di campionatura, il complesso e dinamico sistema del costruire che caratterizza da sempre la presenza dell’uomo sul pianeta e che oggi include tutto ciò che l’uomo ha aggiunto all’ambiente naturale nel nome ‘Tecnosfera’, filo conduttore di tutte le 11 mostre.
Nei suggestivi sotterranei di Palazzo Bentivoglio, nel cuore di Bologna, è possibile visitare ‘Prospettive Industriali’, la rassegna dedicata alle fotografie realizzate da Luigi Ghirri per Ferrari, Costa Crociere, Bulgari e Marazzi insieme a materiali – album, provini e cartelle finali – che raccontano l’intero processo di lavoro di Ghirri, elementi preziosi per approfondire la carriera di un protagonista assoluto della storia della fotografia.
Nel suo lavoro con Marazzi tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ‘80, Ghirri si allontana dalla funzione documentaristica della fotografia, partecipando attivamente alla creazione di una realtà in cui il gioco, lo straniamento e la ricerca cromatica definiscono una nuova esperienza del vedere. Gli scatti di Ghirri evocano atmosfere metafisiche in cui la piastrella è attrice protagonista in relazione con gli altri elementi della scena.
A proposito del suo lavoro con Marazzi, Ghirri scrive “la ceramica ha una storia che si perde nella notte dei tempi. E’ sempre stata un oggetto su cui si vengono a posare altri oggetti: i mobili, i gesti, le immagini, le ombre delle persone che abitano quegli spazi. Realizzando queste immagini, ho cercato di ricostruire, con l’aiuto di superfici di diversi colori, nella sovrapposizione degli oggetti e delle immagini, uno spazio che, invece di essere lo spazio fisico e misurabile di una stanza, fosse l’idea dello spazio mentale di un momento… Questo lavoro, al di là di altri significati, è la ricostruzione di alcune stanze della mia memoria’.
FOTO/INDUSTRIA 2019
IV BIENNALE DI FOTOGRAFIA DELL’INDUSTRIA E DEL LAVORO
PROSPETTIVE INDUSTRIALI – LUIGI GHIRRI
Palazzo Bentivoglio
Sotterranei
Via del Borgo San Pietro, 1 – Bologna
Fino al 24 novembre 2019
Ingresso gratuito