Che cos'è una casa oggi? Da sempre, finchè se ne ha memoria, la famiglia ha abitato un luogo, degli spazi che ha organizzato e gestito a secondo delle proprie esigenze, costumi, modi di vivere e dei relativi tempi di occupazione.
Progettare una casa, ristrutturarla, comporta un lavoro sartoriale, da cucire addosso ai frutori ed oggi giorno, di fronte all'ennesimo cambio di stile di vita, di nuovi usi e fruizione degli ambiti domestici, è necessario reinterrogarsi sulla direzione da intraprendere per ricalibrare il concetto di base.
Vuol dire prendere piena consapevolezza dei problemi della vita di oggi e disegnare i confini degli ambiti è diventato ancora più importante per la velocità dei cambiamenti, degli spasmi lancinati e delle accelereazioni tra le ore del giorno fra vita fretenica e il riposo.
Allora qual'è la risposta alla domanda iniziale? La casa è il punto fermo, la stabilità nella frammentarietà della vita. Per essere un punto di riferimento ha necessariamente bisogno di essere un luogo che racchiuda in se tutte le virtù e le forze per poter esprimere quel senso di tranquillità, ordine, pulizia che ogniuno di noi necessita dopo le ore di lavoro e nei momenti di tempo libero.
La casa deve essere rilassante. Lo stress deve rimanere fuori.
La casa di Tiziana e Giancarlo è stata l'occasione per poter lavorare su questi concetti.
Affrontare la progettazione di questa casa, nata cascina plurifrazionata, ha comporato uno studio per riplasmare degli ambienti pensati per un modello non più attuale, non più perseguibile, fatto di piccoli vani consecutivi connessi da lunghi corridoi bui e poco organizzabili.
La ricerca dell'ottimizzazione dello spazio è stato il primo passo.
Via tutte le ripartizioni. Demoliti tutti i muri non portanti interni. Via libera alla luce e alla grande percezione volumetrica interna. Nel processo di riorganizzazione è stata data enfasi assoluta alla ricerca spasmodica delle geometrie pure. Un senso quasi monumentale è stato caparbiamente ricercato nelle linee, nelle proporzioni, nelle scelte materiche e cromatiche per conferire all'aspetto finale una dignità espressiva manifesta e sempre riconoscibile per tutti gli ambiti.
L'Ultilizzo della serie Marazzi Brooklyn ha contribuito nello studio dei cromatismi per riuscire a raggiungere quegli obiettivi inziali di avere un ambiente geometricamente ineccepibile e al tempo stesso accogliente e "familiare". Il legame materico con la panca in vero cemento armato si è rivelato ottimo, un risultato quasi inatteso per bilanciamento ed effetto scenografico.
L'utenza ha riscontrato il pavimento (che nasce tecnico per definizione) molto confortevole nell'abbinamento con il sistema di riscaldamento radiante. Eccezionalmente facile nella gestione e pulizia quotidiana.
DESCRIZIONE DEGLI SPAZI
La zona giorno è al piano terra, quella notte al primo.
Tutto il necessario per far vivere la casa è stato nascosto. Dalle porte verso i vani secondari al mobilio. Solo l'essenziale in vista con inserimenti di elementi di arredo di design.
Nessuna limitazione di accesso tra i vari ambienti. I vani minori sono uno store chiuso per tutto quello che serve alla casa e un bagno/spa a corredo. Le stanze non esistono. Esistono luoghi all'interno di un unico contesto casalingo.
Il primo luogo dove la famiglia si ritrova riunita al mattino è lo stesso che poi li riporterà insieme alla sera. Dalla colazione alla cena , il cardine è un ambiente sovrastato dalla penisola attrezzata della Boffi, l'ideale per gestire velocemente i frammenti veloci della giornata.
Il riposo e la tranquillità sono garantiti dall'ambiente confinate. Il grande divano Ditre Italia è l'unico e indiscusso protagonista. Niente altro. Completano l'ambiente le due fonti d'attenzione: il camino e la televisione.
La convivialità è nel terzo degli ambienti giorno, quello più sociale, pensato per i momenti di aggregazione ed ospitalità. Un grande tavolo sovrasta al centro, quasi a ribadire il rigore geometrico e la purezza delle forme.
Il momento del riposo e quello dello della convivialità sono uniti dalla panca. Un omaggio a John Pawson come elemento che simboleggia la seduta ma anche il momento della riflessione e l'unione degli abitanti della casa, volutamente in cemento per esprimere forza, rigidità e solidità, le virtù che dovrebbero essere sempre proprie di qualsiasi nucleo familiare.
DESCRIZIONE DELLE OPERE EDILI
La casa della famiglia Bonini/Colombo è di base una cascina degli anni ’30 del secolo scorso, costruita in tradizionale nel classico modello a corte con gli affacci verso l’interno e a setti portanti in muratura.
All’interno molte ripartizioni con vani piccoli anche se ben illuminati. Murature non in quadro e finiture d’epoca.
Il fabbricato ha necessitato pesati interventi di sanificazione, consolidamento ed aggiornamento di tutti gli impianti secondo normative. Lo stato iniziale presentava gravi problemi di infiltrazioni e umidità. Buona parte dell’investimento è stato fatto proprio per risolvere il disagio iniziale.
Grande importanza ha rivestito l’aspetto dell’organizzazione logica della casa. E’ stato realizzato un vano “service” poco percepibile ma di generose dimensioni con l’alloggiamento di tutti i quadri e comandi per il funzionamento degli impianti, più una lavanderia e un guardaroba/storage generale.
La sala bagno è un vano a se. E’ frazionata in due sottoambienti, uno come bagno vero e proprio con sanitari, doccia e sauna e l’altro pensato più come bagno/fitness area con il tapis-roullant della Tecnogym, tv satellitare e arredo dedicato.
Il resto delle opere sono state effettuate per rispettare le richieste della committenza nel rispetto del linguaggio espressivo dello studio AMC | Architects.
Scelta voluta quella di avere ambienti aperti per la massima areazione e fruibilità.